“Quell’infelice città, dopo l’incursione dell’8 agosto 1943, appariva ridotta in condizioni quasi simili a quelle in cui fu ridotta dal terremoto del 1908.”
Storici ufficiali della Royal Air Force
La città di Messina fu la più bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel periodo compreso tra il 29 luglio e il 17 agosto 1943 si registrò il maggior numero di incursioni. La città venne terribilmente devastata, furono gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali.
GIULIO SANTORO
GIULIO SANTORO
Giulio racconta che intorno al marzo del 1943 la città di Messina subì il fenomeno dello sfollamento. Anche lui, che aveva 11 anni, lascia la città e si trasferisce a Castanea, un paese limotrofo in cui comincia a scrivere un diario di guerra con documentazione giornaliera che stupisce tuttora per l'esattezza dei dettagli raccontati.
ROSETTA CELESTE
ROSETTA CELESTE
Ciò che ricorda di più di quel periodo Rosetta è la paura delle bombe e delle sirene, perché appena suonava la sirena era terribile, si doveva scappare dalle proprie case e andare al rifugio. Poi si sentivano le bombe cadere, infine c'era il cessato allarme e si tornava a casa con la speranza di vivere ancora un po' di ore di tranquillità.
ANDREA BAMBACI
ANDREA BAMBACI
Andrea racconta che durante i bombardamenti 80 famiglie si stabilirono per mesi nella galleria Santa Marta, che fungeva da rifugio. Un giorno improvvisamente cominciarono a cadere le bombe, allora tutta la gente che si trovava fuori si riversò all'ingresso. Il medico Giuseppe Maria Occhipinti cercando di soccorrere tutte quelle persone fu calpestato dalla folla.
CARMELA CARDILLO
CARMELA CARDILLO
La sua famiglia si trovava sfollata a Castanea e lì visse un periodo relativamente tranquillo. I bambini venivano mandati nelle campagne per cercare piccole cose da mangiare e per loro era un gioco. In concomitanza con lo sbarco degli Alleati, il 10 luglio 1943, Carmela si ammalò di tifo, un'epidemia piuttosto diffusa a Messina in quel periodo.
RENATO COLOSI
RENATO COLOSI
Renato Colosi, presidente ANVCG Sezione Provinciale di Messina, ricorda che il 29 maggio del 1945 mentre camminava urtò qualcosa, un ordigno che esplodendo gli portò via la mano sinistra. Ricorda soltanto che si trovava sulle spalle di una persona che correva verso l'ospedale. Si risvegliò in una stanza piena di bambini feriti.
MARIO SANTORO
MARIO SANTORO
Mario ricorda che era una bella giornata di sabato, era andato in piazza del Popolo per una commissione. Verso le 12:30 suonò l'allarme, un militare disse che sentiva le bombe avvicinarsi avvicinando e che bisognava scappare verso il rifugio Santa Marta. Mario si ritrovò a terra gravemente ferito alla gamba destra. Fu portato all'ospedale Piemonte dove rimase ricoverato per tre mesi mentre continuavano i bombardamenti.
La notte tra il 9 e 10 luglio gli Alleati sbarcarono nell’isola. A Palermo gli Alleati arrivarono il 22 luglio e subito dopo occuparono tutta la provincia di Trapani. La liberazione della Sicilia venne completata il 17 agosto 1943, quando, dopo una lenta e faticosa avanzata attraverso i monti dell’area nord orientale dell’isola e dopo la conquista di Catania (9 agosto), gli Alleati arrivarono a Messina.