LA STRAGE DI ACERRA

“La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi.

Mario Rigoni Stern

Uno dei più gravi casi di massacro avvenuto in Campania durante la Seconda Guerra Mondiale è quello di Acerra (Napoli). Un gruppo di giovani capitanati da Ferdinando Goglia reagisce ai soprusi perpetrati dalle truppe tedesche durante l’occupazione, le quali però per rappresaglia mettono a ferro e fuoco molte case di Acerra trucidando donne, uomini e bambini.
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PROF. GABRIELLA GIRAUDO

PROF. GABRIELLA GIRAUDO

Nata e laureata in Storia a Torino, Gabriella Gribaudi vive a Napoli dal 1974. Attualmente è professore ordinario di Storia Contemporanea all'Università di Napoli Federico II. Dalle sue indagini sul tema della Seconda Guerra Mondiale e delle violenze ai civili è scaturito il volume “Guerra totale”.

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NICOLA FINALDI

NICOLA FINALDI

Nicola ricorda la barbarie dei tedeschi nei confronti delle donne inermi nelle campagne.

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MARIA GRAZIA DI GASPARRO

MARIA GRAZIA DI GASPARRO

Maria Grazia ricorda che ci fu una rappresaglia perché nella frazione di Orchi era stato ucciso un nazista. Ricorda che i morti recuperati venivano riconosciuti dalle scarpe che portavano e Maria Grazia riconobbe le scarpe di suo padre.

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VELIA DI SALVO

VELIA DI SALVO

Velia ricorda che per tutta la notte si sentivano degli spari perché i tedeschi stavano minando punto per punto la ferrovia per non far passare gli americani.

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FERDINANDO GOGLIA

FERDINANDO GOGLIA

Ferdinando racconta che con la sua 38 smith colpì un tedesco alla gola. Il giorno dopo i tedeschi tornarono armati e si misero davanti al comune di Acerra con delle mitragliatrici perché cercavano il colpevole. Ferdinando insieme al suo gruppo di giovani si occupò di portare via le carcasse degli animali per evitare che si diffondesse il colera, inoltre in un vecchio mulino ad acqua preparano il pane per la popolazione.

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DOMENICO DE FALCO

DOMENICO DE FALCO

Domenico faceva parte del gruppo di giovani che si era formato autonomamente per fronteggiare i tedeschi.

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IMMACOLATA ROMANELLI

IMMACOLATA ROMANELLI

Immacolata racconta che il padre e i fratelli facevano i sarti. Perse una sorella uccisa dai tedeschi quando aveva 19 anni. Da allora non venne più fatta una festa in casa sua.

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PATRIZIA SBIZZUOCCO

PATRIZIA SBIZZUOCCO

Patrizia riferisce il racconto del padre, che allora aveva 9 anni. Quando arrivarono i tedeschi il bambino andò a nascondersi in soffitta e anche il nonno si nascose perché era giunta voce che venivano rastrellati gli uomini adulti. I tedeschi appiccarono il fuoco alla loro casa.

Per alimentare le truppe dislocate in Sicilia e nel sud d’Italia, dal 1941 in poi si insediarono a Napoli e in tutta la Campania elementi tedeschi (10ª armata) creando di fatto una situazione delicata e costituendo incentivo ai bombardamenti aerei. Napoli fu una delle città maggiormente colpita durante la Seconda Guerra Mondiale, principalmente da parte alleata, con un numero di morti stimato tra le 20.000 e le 25.000 persone, in gran parte.

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